Immaginiamo invece di
avere una ferita in un punto del nostro corpo in cui non ci è possibile
vederla. E' una ferita particolare, in quanto non sempre sappiamo come e
quando ce la siamo procurata. In verità, spesso non sappiamo neanche di
averla. Un giorno però, una persona ci tocca inavvertitamente proprio
in quel punto, e questa misteriosa ferita comincia a sanguinare. Da quel
momento in poi, ogni volta che qualcuno metterà il dito nella nostra
piaga, questa si aprirà, sanguinerà, e ci darà dolore. Come dicevo, è
una ferita particolare: non guarisce mai da sola, si ingrandisce sempre
di più, e procura sempre più dolore quando viene stuzzicata.
Come la si può guarire? Occorre innanzi tutto vederla, prenderne coscienza. Poi bisogna avere il coraggio di aprirla, farla sanguinare per l'ultima volta, e curarla con dolcezza e attenzione. Come per miracolo, dopo alcuni giorni di medicazione durante i quali l'avremo pulita e disinfettata a dovere, la ferita sparirà per sempre.
La nostra anima è piena di ferite nascoste, grandi o piccole, delle quali siamo molto spesso inconsapevoli. Abbiamo un solo modo di "vederle", ed è attraverso il dolore che ci procurano quando sanguinano. Ogni volta che una ferita sanguina, noi abbiamo l'opportunità di accorgerci della sua esistenza, e allora possiamo decidere di guarirla
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